05/08/2024
Cosa sta accadendo ai mercati e cosa fare (Agosto 2024)
Siamo ormai entrati in correzione e le svendite continuano.
Se sei un investitore, come mi auguro, con un approccio sul lungo periodo e con una pianificazione finanziaria adeguata ai tuoi obiettivi di vita, questi movimenti dovresti guardarli serenamente, godendoti magari una bella vista sul mare su una sedia a dondolo.
Come dice Andrea, mio figlio di 6 anni, "te ne dovrebbe fregare il giusto", penso l'abbia imparato all'asilo e me lo ripete in ogni occasione, ma in questo momento calza a pennello.
Vediamo il perché...
Venerdì le azioni globali hanno subito vendite e i rendimenti dei titoli del Tesoro USA hanno raggiunto i minimi degli ultimi mesi, questo a causa delle preoccupazioni per l'economia e delle previsioni pessimistiche di Amazon e Intel, che hanno colpito tutto il comparto delle aziende tecnologiche.
In svariate dirette avevamo sottolineato che il Nasdaq non poteva correre per sempre e ad un certo punto sarebbero bastate trimestrali leggermente negative per far cadere il castello di carta.
L'indice S&P500 sta aprendo una nuova settimana di ribassi pesanti.
Abbiamo visto soprattutto nell'area Big Tech un "ritiro estivo" e siamo rimasti sorpresi che ci sia voluto così tanto tempo. Dal canto nostro stiamo monitorando potenziali opportunità.
Ovviamente il dato sull'occupazione è stato, insieme all'indice di produzione industriale, il dato che ha alzato l'asta delle preoccupazioni.
Siamo ufficialmente entrati in un mondo razionale in cui le cattive notizie economiche vengono lette come cattive piuttosto che come buone.
Finalmente!
Siamo certi che la Fed taglierà i tassi a settembre e siamo pronti da mesi a questa evenienza, avendo costruito tutti i nostri portafogli (sia modello che in personalizzata) per capitalizzare al meglio questa situazione.
Un mese fa l'aspettativa era di meno di due tagli dei tassi entro la fine dell'anno e ora ci aspettiamo più di quattro tagli.
Pensiamo quindi che questo rapido aggiustamento abbia dato alle persone motivo di pensare che "forse la Fed ha aspettato troppo a lungo e rallenteremo più di quanto avessimo pensato".
Non siamo d'accordo su questo punto, ma pensiamo che questo sia il motivo delle svendite, unite ovviamente ad un calo fisiologico emozionale delle persone.
Il gregge si muove sempre dove va il pastore (Marketing di Wall Street) e in questo caso il pastore sta scendendo dalla montagna e il gregge... vende.
Negli ultimi 2 anni l'S&P500 è salito di quasi il 60% e in una settimana è sceso del 6%.
Noi continuiamo a seguire il mercato piuttosto che tutto il rumore intorno.
Pensiamo che il mercato (azionario) sia in ottima forma.
I mercati stanno avendo una reazione emotiva a breve termine ai dati economici.
E i dati economici sull'occupazione sono stati più deboli e hanno mostrato un rallentamento nelle assunzioni e nella crescita salariale.
Ciò ha fatto preoccupare alcuni che la Fed abbia mantenuto i tassi troppo alti per troppo tempo e nel farlo ha rallentato l'economia al punto che potremmo dirigerci verso una recessione.
Ora questo è ciò che pensa il gregge.
Quello che invece sta accadendo è che il mercato negli ultimi mesi ha attraversato una serie di massimi storici con grande esuberanza ed entusiasmo su valore oltre le stime di 6 o 7 azioni che sono andate sempre più in alto: Nvidia, Meta, Apple, Google, ecc.
Con così grandi profitti e un po' di paura, la presa di profitto sembra ottima al momento.
Ci spiace per chi è rimasto col cerino in mano.
Non pensiamo che questa sia la fine del mondo, è un dato di una settimana, forse un mese. Una reazione eccessiva da parte dei mercati.
I mercati azionari statunitensi avevano goduto di un rally insolitamente regolare fino a metà luglio. L'S&P 500 aveva trascorso più di 350 sessioni di negoziazione senza un calo superiore al 2%, la migliore corsa in 17 anni.
Era prevedibile un ritorno a livelli di volatilità più elevati, soprattutto ora che la Fed si avvicina all'inizio di un ciclo di tagli e gli investitori attendono indicazioni dalle principali aziende tecnologiche sul fatto che i loro ingenti investimenti nell'intelligenza artificiale stiano dando i loro frutti.
Nel frattempo, l'incertezza politica rimane elevata, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre.
Nel giro di appena due giorni i mercati sono passati dall'aspettativa di un taglio dei tassi della Fed in un'economia in crescita, al timore di una recessione imminente.
L'enorme mancato raggiungimento del dato sugli stipendi e l'impennata del tasso di disoccupazione negli Stati Uniti hanno innescato una nuova fuga dagli asset azionari già in difficoltà a causa di alcuni scarsi report sugli utili e preoccupazioni per un conflitto più ampio in Medio Oriente.
Gli investitori ora sperano in un taglio dei tassi di 50 punti base a settembre, ma temono che anche questo sarà troppo poco e troppo tardi per scongiurare una recessione negli Stati Uniti.
Questa è una buona scusa per gli investitori per vendere dopo un enorme rally da inizio anno.
Questo numero di posti di lavoro più debole preannuncia una recessione che arriverà tra due trimestri?
Assolutamente no.
Gli investitori dovrebbero prepararsi a una certa volatilità, in particolare nei grandi titoli tecnologici. Ma sarà probabilmente di breve durata.
Appena il pastore avrà tosato le pecore, le riporterà sulla montagna, dove noi le staremo attendendo da tempo.
Il mercato finanziario è così, nulla di nuovo, nulla di eccezionale. Sono i media che fanno grande scalpore quando ci sono queste fasi di mercato creando un'inutile confusione.
Continua (o inizia) a goderti la vista mare sulla tua sedia a dondolo, lascia che sia il gregge a seguire il pastore.
Giuseppe Pascarella